mercoledì 27 novembre 2013

La grande storia di Lloyd Hamilton (12) "Move Along" e altre avventure

Complessivamente, la qualità dei cortometraggi di Lloyd Hamilton si era notevolmente abbassata nel giro di pochi anni, tranne poche e piacevoli eccezioni. Ciò nonostante, come già successo l'anno prima in The Movies, Hamilton ebbe ancora una volta l'opportunità di fare la storia della silent comedy. Con il supporto di Norman Taurog, creò il soggetto di Move Along, uno dei più bei cortometraggi comici della storia del cinema muto. Accreditato per regia e scrittura del film è appunto Norman Taurog, anche se quest'opera si allontana (e di molto) dallo stile e dal tenore delle altre da lui dirette. Taurog aveva lavorato con Larry Semon, comico di valore ma incapace di dare una vera caratterizzazione psicologica al suo personaggio e un senso di fondo alle storie raccontate. Circoscritto nella creazione di gag "meccaniche", da strip comico, quindi fumettistiche, Norman Taurog contribuì ad abbassare la qualità dei film di Lloyd Hamilton, massificando i suoi film in target meno importanti. In Move Along, probabilmente, Lloyd Hamilton riuscì a deporre un attimo la bottiglia e tornare padrone di se stesso e dei suoi film.
In inglese, "Move Along" significa "spostarsi", "muoversi intorno", "circolare". Su un titolo così indovinato, Lloyd Hamilton creò e uno dei più stupendi e purtroppo dimenticati capolavori della commedia breve.
In questa, che è la terzultima parte del mio saggio, polarizzo quindi la maggior parte della mia attenzione su Move Along, l'ultimo grande film di Hamilton. Degli altri quattro film esaminati, solo uno (Jolly Tars) risulta interamente sopravvissuto. Di Nothing Matters resta solo il primo rullo, mentre Teacher, Teacher e Goose Flesh sono del tutto perduti.


MOVE ALONG (Uscito il 25 luglio 1926, 2 rulli). Scritto e diretto da Norman Taurog. Interpreti Principali: Lloyd Hamilton, Helen Foster (la ragazza), Glen Cavender (il poliziotto).

Il film è uscito all'interno della raccolta DVD The Lost Magic of Lloyd Hamilton, edita dalla Looser Than Loose.
Nota: Prima ancora di iniziare a descrivere la trama porto subito all'attenzione il ruolo del poliziotto, che guarda storto il protagonista e lo colpisce con la mazza sul posteriore intimandogli di "muoversi" ogni volta che lo incontra.

Trama: Ad inizio film, Hamilton cade in una pozzanghera mentre sta scroccando un passaggio, si rialza e ha il "problema" di doversi allacciare meglio una delle scarpe. Prova a farlo su una cassa di legno, ma la cassa si rompe subito. Allora si sposta sopra un bidone della spazzatura, ma viene disturbato dalla continua venuta di passanti. In un momento in cui la strada è libera, il bidone viene rimosso. Allora incontra un gentiluomo inginocchiato davanti a una fanciulla, prova a poggiargli il piede sulla schiena ma sortisce solo l'effetto di lasciargli l'impronta bianca sulla giacca, perché viene subito allontanato. Subito dopo un'innaffiatore lo inzuppa mentre prova a usarlo come appoggio per allacciarsi la scarpa. Esasperato, chiama un tram senza salire, si allaccia la scarpa sul predellino e poi lo fa proseguire. Più tardi, affamato e senza un soldo, Hamilton spia dalle vetrine di un ristorante lo sfamarsi dei clienti. Non nota nemmeno un vassoio di cibo fumante che viene deposto per sbaglio sulla sua testa. Deriso dai passanti, quando se ne accorge è troppo tardi, perché il cameriere torna a prenderlo. Nel frattempo è già apparso varie volte il poliziotto, che lo colpisce e gli intima in continuazione di "muoversi". Hamilton vorrebbe mangiare un panino che lo speaker di una manifestazione getta a terra, ma viene calpestato prima che riesca a prenderlo. Decide allora di cercare lavoro, ma nell'ufficio di collocamento c'è posto solo per dieci persone. Hamilton cede il suo posto in fila a una ragazza, per cavalleria, ma si ritrova solo e senza un soldo peggio di prima. Insolvente, viene allontanato dalla pensione dove alloggia, scaraventato giù per le scale insieme al suo letto, dove stava provando a riposare. E riappare sempre lo sbirro che gli dice di muoversi. Ormai vagabondo, in una notturna scena surreale si costruisce un salottino in mezzo alla strada, usando il letto, il lampione come lampada per illuminare l'ambiente e le pochissime cose che gli sono rimaste. Sopraggiunge la ragazza dell'ufficio di collocamento, sola e infreddolita. Inizia a nevicare. I due spazzano la strada e è costruiscono una sorta di iglù sul marciapiede. La ragazza è affamata e Hamilton imbastisce una cena surreale a base di rose, l'unica cosa apparentemente commestibile che possiede (un bouquet di fiori era stato donato ad Hamilton da una signora impietosita, qualche scena prima). Hamilton degusta il fiore petalo per petalo, in modo credibile e dignitoso, con un livello di convinzione e comicità quasi pari al Chaplin che divora la sua scarpa in The Gold Rush e con un grado di poesia forse ancora maggiore. Dopo essersi stirato i pantaloni al passaggio di un rullo compressore, Hamilton sta per coricarsi. La ragazza gli chiede come mai è stato così buono con lei. Di risposta, Hamilton l'abbraccia e inizia a baciarla. Ma era tutto un sogno: si sveglia mentre sta baciando il poliziotto, che in modo brusco gli intima ancora una volta di "muoversi". Fine del film.

Già dalla prima scena della scarpa che non può allacciarsi, viene presentato il tema unico del film, incentrato su un personaggio perennemente in lotta contro un fato difficile da gestire.
Move Along è uno dei più bei muti di sempre. Se dovessi scegliere dei film da portare in un'isola deserta, dovrei necessariamente includere questo piccolo capolavoro. Per chi ama la silent comedy, è un assoluto must-to-see. C'è il tema ricorrente del poliziotto, inumano e meccanico, che ripete pervicacemente gesto e ingiunzione - sottolineata sempre dalla medesima didascalia - ogniqualvolta incontra il povero Hamilton. E' una trovata geniale, parzialmente ripresa da un suo cortometraggio di qualche anno prima (The Vagrant) e qui ottimizzata al meglio. La situazione peregrina del protagonista, costretto continuamente a "darsi una mossa", perennemente nel posto sbagliato al momento sbagliato, solo, dignitoso e paradossalmente comico. Potrei descrivere questo film anche come una gag continuativa. In poco più di un quarto d'ora, che è la sua durata, si susseguono trovate comiche a ripetizione, una media di una ogni dieci secondi. Ma senza che ciò appaia forzato. E' un film equilibrato, sicuramente malinconico, ma senza interferenze con la comicità. C'è il sogno a rendere le cose più piacevoli. Ogni cosa sembra possibile per il povero protagonista di Move Along. Costruire un salottino in mezzo alla strada, mangiare una rosa, amare la ragazza smunta e sofferente incontrata nella realtà. Ma è possibile nel mondo della fantasia, perché poi deve svegliarsi e "muoversi" ancora, come gli ordina il poliziotto. Move Along è una pietra miliare della silent comedy.

JOLLY TARS (Agosto 1926, 2 rulli). Scritto e diretto da Norman Taurog. Interpreti Principali: Lloyd Hamilton, Grace Dalton, Dick Sutherland, Henry Murdock, Phil Dunham.

Una copia di Jolly Tars è stata trovata in Germania, alla Deutsche Kinemathek, sotto il titolo tedesco Amerikaniske Marine-Groteske, nel 2009.
Hamilton sta per partire per l'Europa, ma il padre della sua ragazza (Grace Dalton) non permette lei di seguirlo in viaggio. Decidono di incontrarsi al molo per salutarsi ma lui sbaglia destinazione e viene reclutato dalla marina. Marinaio pasticcione, ha difficoltà a sistemare un'amaca e viene guardato con sospetto dagli altri militari, dall'ammiraglio e persino dal cuoco di bordo. Durante un'esercitazione di tiro, Hamilton finisce per trovarsi accanto al bersaglio, impegnato nell'evitare le incombenti pallottole e i pericoli degli squali. Alla fine del film, Hamilton decide di montare sopra a un missile di passaggio e allontanarsi dalla sua difficile situazione.

Il finale di Jolly Tars somiglia a quello di Crushed e pare decisamente meccanico (se non sbrigativo).
Tuttavia, questa commedia ebbe un buon successo di pubblico. Le gag sono brillanti e ben confezionate e il film è complessivamente molto piacevole.

NOTHING MATTERS (Settembre 1926, 2 rulli). Scritto e diretto da Norman Taurog. Interpreti Principali: Lloyd Hamilton, Stanley Blystone, Eddie Boland, Anita Garvin.

Il primo rullo di questo film è uscito nella collezione DVD The Lost Magic of Lloyd Hamilton, edita dalla Looser Than Loose.
Hamilton è un detective, orgoglio del suo piccolo paese natio. Nei primi minuti di film trova difficoltà a radersi a causa di una incostante illuminazione elettrica. Nel buio, Hamilton finisce per radere i capelli del suo amico coinquilino, la cui testa è ridotta allo stato di sfera spelacchiata. Lo stesso giorno, due truffatori (Stanley Blystone e Eddie Boland) propongono in paese una indistruttibile cassaforte. Fiduciosi nell'intuito del loro concittadino detective, gli abitanti lo consultano prima di prendere la decisione di tastare l'indistruttibilità della cassaforte (gli imbroglioni hanno promesso loro di ripagarli dieci volte la somma inserita, nel caso si riesca a scardinarla). Hamilton da la sua approvazione e i cittadini intravedono una buona occasione e mettono nello scrigno tutti i loro risparmi. Hamilton riesce a farlo saltare in aria, con l'aiuto della dinamite, ma nel frattempo i truffatori sono scappati con il denaro. Deciso a perseguire i criminali, Hamilton giunge nel quartiere cinese di una grande città. Una disonesta fanciulla (Anita Garvin) finge di essere in una situazione di difficoltà, gettando un vaso contenente un biglietto con una chiara invocazione di aiuto all'ignaro Hamilton, che bussa al portone del palazzo dove crede che a ragazza sia rinchiusa e prova a liberarla. In questo punto del film finisce il primo rullo, l'unico apparentemente in circolazione, uscito anche in DVD.
Nel proseguo della storia, Hamilton cerca di combattere i cinesi, mascherandosi come statua di Buddha. Ma l'inalazione di oppio lo getta in uno stadio di trance e sogna di essere una eterea regina.

Nothing Matters sembra possedere una trama ben congegnata, sebbene la premessa di un Hamilton apprezzato detective del luogo sembrerebbe da principio un po' improbabile. Il presupposto è fuori dal suo abituale personaggio, che infatti commette subito incaute leggerezze nel giudicare la situazione. Ma in definitiva, la presenza di Anita Garvin, una tra le più dotate e affascinanti attrici comiche del periodo, unitamente alla visione di un Hamilton in disarmante preda degli effetti dell'oppio (come già nel finale di The Vagrant), paiono già delle motivazioni valide per sperare che il secondo rullo del film venga prima o poi rintracciato.

TEACHER, TEACHER (Ottobre 1926, 2 rulli). Scritto e diretto da Norman Taurog. Interpreti: Lloyd Hamilton, Bobby Burns, Aileen Lopez, Henry Murdock, Johnny Sinclair. Lost Film.

Hamilton fa l'insegnante in una scuola notturna. Di norma dovrebbe riposare di giorno, ma un fastidioso uccello si arrampica fuori dalla sua finestra e gli impedisce di dormire. Quella notte, durante l'esercizio del suo lavoro, Hamilton viene disturbato da alcuni studenti dispettosi durante la lezione. Arrivano scompigli anche durante la visita del preside e del consigliere d'istituto. Come se non bastasse, l'intera classe viene poi invasa dai cani.

GOOSE FLESH (Novembre 1926, 2 rulli). Scritto e diretto da Norman Taurog. Interpreti: Lloyd Hamilton, Fred Spencer, Al Thomson, Estelle Bradley, Richard Carter. Lost Film.

Un misterioso criminale di nome Scarface (non era ancora uscito il celeberrimo film di Howard Hawks!), minaccia di rubare una collana appartenente alla figlia di un milionario. Determinato a proteggere il prezioso gioiello, il detective Hamilton - ancora una volta in questo singolare ruolo - giunge nella loro tenuta. Se la deve vedere con svariati effetti da "casa stregata": strane uscite attraverso i muri, rumori e un bizzarro tipo travestito da gorilla.

© Lorenzo Tremarelli

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