domenica 8 febbraio 2015

The Marcel Perez Collection in DVD

Pochi giorni fa negli Stati Uniti è uscito un DVD molto interessante, realizzato da Ben Model/Undercrank Productions, in associazione con Library of Congress. Il disco è dezonato e può essere letto in tutto il mondo senza problemi causati da codici regionali di sorta. All'interno vi sono dieci cortometraggi restaurati, accompagnati al piano proprio dal produttore e appassionato Ben Model. Protagonista dei film un comico del muto oggi davvero dimenticato: Marcel Perez. Io stesso ne avevo sentito parlare pochissimo, avendolo visto solo in alcuni corti girati in Italia con il soprannome Robinet (come La Nuova Cameriera è Troppo Bella, uscito qualche anno fa in un DVD con la Cineteca di Bologna).
Questo misconosciuto protagonista non solo aveva girato centinaia di film nell'epoca pioneristica della commedia cinematografica, i primi anni della Pathé e altre produzioni francesi dei primissimi del '900, ma aveva anche raggiunto incredibile notorietà internazionale per la lunghissima serie girata in Italia all'Ambrosio di Torino negli anni immediatamente precedenti lo scoppio della prima guerra mondiale. Poi, emigrato negli Stati Uniti, era stato regista e interprete di molti cortometraggi di successo in diverse case di produzione, prima di morire in maniera davvero precoce e sfortunata. La sua storia ci viene raccontata in un libro di 100 pagine (ricco di fotografie) scritto dallo storico del cinema Steve Massa. Il libro è uscito insieme al DVD e, sebbene da acquistare separatamente, viene realizzato apposta per accompagnare la visione delle comiche presenti nel disco. Il libro, Marcel Perez: The International Mirth-Maker ("mirth maker" può essere traducibile in italiano come "fabbricante di allegria") è infatti stato scritto proprio da uno degli autori del DVD. E' stato infatti proprio grazie alle instancabili ricerche di Massa se alcuni dei film della raccolta sono stati recuperati. Proprio il mio amico Steve Massa nel suo libro Lame Brains and Lunatics, the Good, the Bad and the Forgotten of Silent Comedy (BearManor Media, 2013) aveva dedicato un capitolo alla riscoperta di Marcel Perez. Il nuovo testo si presenta come un ampliamento aggiornato di quel capitolo, in quanto dei cortometraggi creduti perduti nell'arco di questi due anni sono stati ritrovati. La filmografia in appendice al testo è infatti uno dei punti forti di questo studio, ci dice infatti tutti quei film di Perez che risultano adesso in circolazione (contrassegnati con asterisco) e in quale ente o cineteca poterli rintracciare. Il libro, citando proprio le parole di Steve Massa in apertura, è "dedicato ai tanti trascurati uomini e donne della silent comedy, la cui abilità artistica e il duro lavoro, dietro e davanti la macchina da presa, è stato dimenticato a causa del passaggio del tempo e della perdita dei loro film".
In questi giorni ho visionato i film e devo dire di essermi davvero divertito. E' stata anche un'occasione per riflettere ed entrare nel mondo di un personaggio affascinante. Termino l'articolo con la lista dei titoli presenti, accompagnata da alcune brevi note/considerazioni che ho scritto per ciascun film. Alla prossima.

L'abito bianco di Robinet (1911) -  Il film dura appena quattro minuti. Robinet indossa per la prima volta il suo abito bianco ma sceglie una giornata di pioggia per la sua uscita inaugurale. Viene presto imbrattato, infangato e impataccato a dovere per circostanze sfortunate e guai con i passanti, ma il fortuito incontro con dei secchi di vernice bianca lo rimette a nuovo.

Robinet innamorato di una Chanteuse (1911) - Robinet va a teatro e si innamora di una cantante. La segue persino a casa con risultati disatrosi. Il cortometraggio (così come i tre successivi) dura otto minuti. Questi film venivano girati frettolosamente, non c'è la cura scenografica, del soggetto, né alcuna caratterizzazione dei personaggi. Solo nel 1911 Marcel Perez gira 32 cortometraggi. Ma le idee erano intelligenti e possono essere lette oltre la loro sembianza superficiale. Qui Robinet viene presentato come un gentiluomo che, regredito psicologicamente al livello di stalker, finisce per presentarsi a casa della ragazza vestito da ladro.

Madamigella Robinet (1913) - Robinet ha una relazione adultera con una donna (Nilde Baracchi) e l'improvviso ritorno a casa del marito lo costringe a indossare abiti femminili allo scopo di farsi passare per un'amica. Farà colpo non solo su di lui ma sulla maggior parte degli uomini della città. Marcel Perez vestito da donna è convincente quasi quanto il Chaplin di A Woman di due anni dopo, ma mancano i dovuti primi piani ad esaltare trucco e movenze. Poi il corto prende la strada della dilatazione a palla di neve, di stampo surreale, che a causa della morbosa e grottesca attenzione che tutti gli uomini incontrati per strada sembrano provare per lui pone a Robinet la vaga immagine di ingenuo e inconsapevole trans ante-litteram.

Robinet è troppo amato da sua moglie (1912) - Robinet è ricoperto da mille attenzioni da parte della moglie. Finisce per trovarsi un'amante, stanco di questo atteggiamento esagerato ed oppressivo. Con i mezzi di una comicità semplice, grazie all'ingrandimento parossistico di ogni tic o tendenza umana, Marcel Perez ci racconta molte cose. Dietro un eccessivo zelo, una presenza costante e manifesta, si cela sempre una velata tirannia. Ma il suo personaggio è uno spirito libero e ne esce vincitore.

Robinet è geloso (1914) - Stavolta Marcel Perez ci mostra fin dove può arrivare l'irrazionale, immotivata e illogica gelosia, sotto forma delle manie di persecuzione di Robinet che, nel film, pedina sua moglie in un palazzo per poi scoprire alla fine si fosse allontanata solo per fargli un regalo: commissionare a uno scultore un busto su di lui!

A Bathtub Elopement (1916) - Il corto dura 12 minuti e avvia la serie dei corti americani presenti nel disco. Marcel Perez abbandona Robinet, il soprannome usato in Italia, per "Tweedledum" (Pincopanco). Girato alla Eagle Film Company, il film può contare sulla presenza di due volti molto noti agli appassionati di silent comedy, Louise Carver e Tom Murray. I due hanno il ruolo dei genitori della ragazza che il campagnolo Tweedledum vorrebbe sposare (Nilde Baracchi, in questa serie americana soprannominata Tweedledee, i due nomi insieme ricordano una filastrocca per bambini). Il film ha un set campestre, intorno a una fattoria. Tweedledum e Tweedledee sono innamorati ma i genitori di lei gli preferiscono l'altro bracciante e si mettono pesantemente di traverso. Finiscono quindi in fuga d'amore dentro una vasca da bagno usata come barchetta lungo il fiume. Il tutto ha un suo fascino, non foss'altro per l'ingegno e l'acume con cui il personaggio di Tweedledum riesce a perseguire l'obiettivo di scappare con la sua ragazza.

A Busy Night (1916) - Altro cortometraggio girato alla Eagle. Tweedledum interpreta ben sedici ruoli, vero e proprio mattatore della pellicola. Tornato a casa ubriaco e arrabbiato con il mondo intero, desidera che al mondo tutti siano come lui. Il sogno che mette in scena lo vede infatti protagonista di un triangolo amoroso e di altre peripezie slapstick, e tutti hanno la sua stessa faccia. Per l'epoca (il film è del 1916) la perfezione tecnica è a dir poco sorprendente. Nel cinema di Marcel Perez (che non solo interpreta ma dirige anche questi film) ampio spazio è dedicato all'esagerazione grottesca di ogni gesto o volontà, all'interpretazione surreale e anarchica della realtà, tesa a sottolineare il caos dell'universo circostante.

Camouflage (1918) - Jester Comedy di William Steiner. Ne sopravvive solo il secondo rullo. Twede- Dan (così viene chiamato Marcel Perez nella nuova serie) è un detective sulle tracce di quella che crede una spia tedesca (Nilde Baracchi). Al termine del film viene svelata la realtà: Nilde è solo un'attrice e quello che Twede- Dan crede essere il rifugio del Kaiser non è altro che un set cinematografico. Il cortometraggio conta su varie trovate ingegnose (guidare un veicolo con ruote di legno con l'ausilio del vento, un'automobile che contiene più di venti poliziotti, ecc.) e nell'ultima inquadratura troviamo la risata contagiosa del protagonista, esultante dopo aver tirato una torta alla panna contro l'attore che indossa il costume del Kaiser. 

You're Next (1919) - Dopo essere stato sfrattato, Perez blocca il traffico con tutta la mobilia ma provoca la simpatia di alcuni poliziotti che lo accolgono in una delle stanze delle prigione con un vero e proprio pensionante. Nella seconda parte il simpatico vagabondo conosce una giovane che divide il suo destino (Dorothy Earle, la sua nuova leading lady). I due vengono assunti in uno studio cinematografico, la ragazza come attrice e Perez come trovarobe. La sua ingenuità lo porta a rovinare un set dietro l'altro, ma alla fine il regista decide di filmare i suoi pasticci e inseguimenti, molto più divertenti di tutto il resto. In questo film Perez rovescia il luogo comune dei poliziotti antipatici (tanto in voga nelle comiche dell'epoca) e ci presenta una variante del pasticcione/goffo/inesperto assunto come tuttofare in un teatro di posa. Molte gag impossibili in un due rulli che fila via senza un attimo di pausa.

Sweet Daddy (1921) - Marcel Perez passa alla Reelcraft. Le sue comiche vengono soprannominate "Mirth comedies". In questo film, Tweedy Dan è un povero marito vessato dalla moglie inflessibile e dittatoriale, il quale finisce per innamorarsi delle gambe di una delle ballerine di un manifesto teatrale (Dorothy Earle). In una scena surreale, lo vediamo flirtare con la ragazza del poster, la quale prende vita e gli permette di baciarla. Dopo pochi minuti la incontra sul serio, spedito dalla moglie a fare una commissione. Rapito dal fascino della ragazza, la seguirà anche durante lo spettacolo per poi invitarla a cena. Scoperto dalla moglie, Tweedy deve fingere di aver avuto un incidente. Coperto di bende e costretto a scappare da un minaccioso dottore armato di seghe e martelli e dalla moglie sempre più adirata. Il lato impossibile e anarchico di Marcel Perez si mostra in questo film come in tutti gli altri della collezione. Restio a qualsiasi forma di limite o imposizione, lascia vivere al suo personaggio le avventure più inverosimili e surreali, come in un sogno/incubo collocato in una giostra irresistibile e impazzita.