venerdì 19 luglio 2013

Tra riscoperte e approfondimenti: The Blacksmith di Buster Keaton

E' stata recentemente pubblicata su Variety on line la notizia del ritrovamento di una copia alternativa di The Blacksmith (1922). In verità, noi della silent comedy già ne eravamo a conoscenza. L'annuncio era stato dato dallo stesso scopritore il 31 maggio scorso sul forum di Nitrateville. Vale la pena però analizzare meglio questa "scoperta" e contestualizzare il film stesso. Anche nell'articolo di Variety ho riscontrato degli errori, dettati da poca attenzione e un pizzico di superficialità.
Partendo da principio, scrivo una concisa sinossi del film:

Buster è aiuto fabbro in un piccolo paese di provincia. Il suo padrone (Joe Roberts) alza le mani verso di lui per un malinteso e viene incarcerato. Nel frattempo, una affascinante signorina (Virginia Fox) porta il suo cavallo bianco a cambiare ferratura e Buster ne imbratta accidentalmente il dorso con del lubrificante. Con una mazza, altro olio, una fiamma ossidrica e un vecchio motore riesce a far cadere a pezzi una nuovissima Rolls-Royce. Quando il suo padrone evade, si unisce a clienti insoddisfatti per dargli la caccia. Buster durante la fuga incontra di nuovo casualmente l'affascinante signorina sul cavallo bianco e le chiede di sposarlo. I due salgono su un treno e fuggono dai loro inseguitori. Appare il treno in campo lungo che deraglia, ma la successiva inquadratura ci mostra che era solo un modellino usato da Buster, sposato e ora padre di un bebè.


Quando chiesero a Keaton nel corso degli anni dei commenti su questo film, il comico fece intendere che non lo considerava affatto uno dei suoi migliori. In particolare considerava poco riuscita la scena della Rolls-Royce demolita. Il pubblico secondo lui non amava vedere distrutto senza riguardo qualcosa che nell'intimo sognava di possedere. Del resto, è curioso che la Comique abbia permesso a Keaton di distruggere una Rolls-Royce in un due rulli dal budget non certo sontuoso. Maliziosamente viene da credere che si tratti della Rolls-Royce che Joe Schenck e Norma Talmadge avevano portato in dono quando Buster e Natalie si erano uniti in matrimonio l'anno prima. Ma probabilmente la disposizione provocatoria di Keaton non si sarebbe spinta a tanto. Non era felice del suo matrimonio ma Schenck era pur sempre il suo datore di lavoro.
Al di là del mio concetto critico su The Blacksmith, probabilmente uno dei meno divertenti tra i cortometraggi di Buster Keaton, veniamo al recente rinvenimento. In data 31 maggio scorso, Fernando Martín Peña - la stessa persona che nel 2009 aveva scoperto una copia completa di Metropolis, il capolavoro di Fritz Lang - scriveva:

Visionando una copia in 9.5mm del cortometraggio THE BLACKSMITH di Buster Keaton, che Fabio Manes aveva acquistato alcuni anni fa, ho scoperto che si tratta di una versione completamente differente del film. Non solo la scena finale è diversa (è già nota l'esistenza di due versioni del finale), ma nell'intero primo rullo sono presenti più di cinque minuti che non hanno nulla a che vedere con la copia conosciuta. E' cosa comune che le versioni europee dei film americani risultano un po' differenti, poiché all'epoca si preparavano due negativi, però non fino al punto di una variazione di tanto metraggio. Tutta una scena nella quale il Maestro ferra un cavallo appare rimpiazzata da una estesa sequenza in esterni, con un divertente inseguimento con Joe Roberts e una situazione romantica differente con l'attrice Virginia Fox. E' probabile che Keaton abbia voluto rendere meno claustrofobico il film, approfittando del fatto che doveva preparare un'altra versione per il mercato europeo.

In quel periodo infatti era sovente diffuso girare il film con due macchina da presa diverse, per poter allestire due negativi, per i mercati americano ed europeo. Stampare copie positive da ciascun negativo non era così indolore per la copia stessa (non c'erano le tecniche raffinate che sarebbero sopraggiunte con il sonoro), per precauzione e per i film ad "ampia tiratura" si prediligeva dunque questo sistema, dimezzando il "lavoro" di ciascun negativo e preservando maggiormente i due originali. Tuttavia, spesso le differenze sono minime (diverse angolature di ripresa, leggere variazioni nelle scene e nel montaggio) e non arrivano al punto di stravolgere il film come appare in questo caso. La copia ritrovata da Fernando Martín Peña ha dunque dell'eccezionale. Ha ragione anche quando afferma che in quel modo il film poteva apparire meno claustrofobico. Anche se non ho ancora potuto visionare tutti i minuti inediti riscoperti, già il fatto che Keaton abbia immesso maggiore vivacità, usando esterni, rincorse e inseguimenti, rende questa copia di The Blacksmith certamente più keatoniana di quella conosciuta, basata soprattutto sulla trovata, la gag divertente. Buster Keaton era un grande attore, ma non aveva la fantasia comica di un Chaplin o di uno Stan Laurel. Era ingegnoso, costruiva situazioni intelligenti, ironiche e divertenti per i suoi film, tuttavia il suo meglio lo proponeva nelle scene in cui non stava fermo. Era un comico mobile, per dirlo direttamente. Più aumentava l'azione dei suoi film, maggiormente ne amplificava la qualità.

Nell'annuncio del suo ritrovamento, Fernando Martín Peña fa menzione della presenza di due diverse versioni del finale di The Blacksmith, già note da molti anni. Per compiutezza mi appresto a descriverle, accennando anche al modo in cui ne sono venuto a conoscenza nel corso degli anni.
Vidi per la prima volta The Blacksmith ("il maniscalco") nel 1993, in televisione. Erano ancora le copie "storiche" della RAI, con il compianto Daniele Formica alla lettura delle didascalie. Avevo la cautela del ragazzino avvinto dalle comiche e il pallino della videoregistrazione. Pertanto, nella mia prima copia conosciuta il finale si presentava così: Virginia (la ragazza) cade da cavallo finendo tra le braccia di Buster, accanto a un fienile. Si desta subito e crede che Buster le abbia salvato la vita. Gli consegna un fascio di banconote che lui rifiuta sdegnosamente e getta in mezzo al fieno. Appena lei si allontana, Buster si fionda disperatamente alla ricerca del denaro. Non appena lo recupera, lo riporta alla ragazza. Sfila l'anello dalla mano destra della fanciulla e lo mette in quella sinistra come richiesta di fidanzamento. Riconoscente per il salvataggio e felice del rifiuto di denaro, lei acconsente a sposarlo. Riappaiono le minacce di Joe Roberts e degli altri inseguitori ma i due salgono nel treno eludendone l'inseguimento. Poi c'è la scena del modellino che ho citato all'inizio dell'articolo.
Quella copia che ho registrato vent'anni fa contiene anche qualcos'altro di curioso, riferito proprio a quanto scoperto nelle ultime settimane. A metà film appare una confusa, piccola sequenza, che vede l'inseguimento a Buster da parte di Joe Roberts. Buster si nasconde dietro una finta automobile di cartone e poi parte involontariamente quando il camion a cui era legata un asse di legno viene messo in moto. Sono pochi secondi in tutto e credo facciano parte delle corpose sequenze ritrovate integralmente da Fernando Martín Peña.
Nel 2000 la Kino Video pubblicò la prima raccolta DVD seriamente dedicata a Buster Keaton. Era in Regione 0, si poteva dunque leggere in tutti i lettori del globo. Sette anni dopo visionai dunque una copia diversa di The Blacksmith. Migliore come qualità audiovisiva rispetto a quella registrata alla RAI, ma del tutto conforme. Non c'erano i pochi secondi dell'inseguimento descritti qualche riga fa, ma il finale era assolutamente identico.

La prima volta che vidi il finale alternativo di The Blacksmith fu nel 2003, quando la ERMITAGE (oggi D-CULT) mise in DVD tutti i cortometraggi di Buster Keaton. La fonte erano i restauri della Lobster. Per dieci anni avevo visto un finale, ora si presentava diverso: Virginia cade da cavallo e finisce svenuta tra le braccia di Buster. Lui approfitta della situazione, cambia mano all'anello ed ecco bell'è pronta la proposta. Quando la ragazza rinviene è un po' confusa sul perché l'anello sia subitamente scomparso dalla sua mano destra ma acconsente lo stesso a sposare Buster. I due salgono nel treno, sfuggendo all'inseguimento. Nella versione Lobster, non è presente la scena che fa imbizzarrire il cavallo di Virginia: un'anziana signora si accorge dell'imbrattatura (il cavallo era sporco da un lato per via del maldestro lavoro di Buster) e emette un urlo che spaventa l'animale. Tutto questo non c'è.
Tra i due distinti sottofinali ho sempre prediletto il primo. Nel secondo, Virginia si accorge che nella mano destra il suo anello non c'è più e ne trova uno simile nella sinistra. La sua espressione pare stupita ma non ha il tempo di riflettere oltre poiché i due sono presi dalla fuga verso il treno. Nella copia più diffusa questo non ha luogo perché Virginia è già  consapevole. Messe a confronto le due versioni, scorre molto più limpidamente la prima, perché viene creato un presupposto - sebbene non troppo elaborato - al loro matrimonio.
Due anni fa, nel 2011, la Kino ha prodotto l'edizione Blu-Ray dei corti di Buster Keaton. La copia appare maggiormente restaurata rispetto a quella uscita nel 2000, tranne qualche accenno di decomposizione riferito al 35mm utilizzato per il trasferimento, il finale è lo stesso di sempre, ovviamente.

Nei prossimi anni il mercato proporrà indubbiamente nuove edizioni dell'opera di Keaton. La più ricca di contenuti sarà certamente la prima che inserirà, correttamente messo a nuovo, il tesoro ultimamente rintracciato da Fernando Martín Peña.

© Lorenzo Tremarelli

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